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Sede Centrale CAI Milano:Insediamento Commissione 2007 - Da sinistra: Fornasier, Di Camillo, Galvan, Consigli, Bocchio, Cesana, Sammataro, Salsa (Pres. Gen: CAI), Raschellà, Maver (Ref. CCIC CAI) e Martini (Vice Pres. Gen: CAI)

La Commissione Centrale per la Speleologia

Edoardo Raschellà I.N.S.

Nel celebrare i 50 anni di attività della Scuola Nazionale per la Speleologia del Club Alpino Italiano, non si può prescindere dal tracciare anche un profilo della Commissione Centrale per la Speleologia, Organismo creato nel 1970/71, inizialmente come Sottocommissione sotto la guida dell'indimenticato Angelo Finocchiaro e trasformata successivamente in Commissione Centrale con il compito di provvedere, in qualità di organo consulente del Sodalizio, anche all'indirizzo, al controllo e alla salvaguardia dell'attività speleologica dei Gruppi Grotte del CAI e dei loro componenti.
Nel mandato generale di cui è investita la CCS, rientra pertanto anche il controllo dell'attività svolta della SNS, non tanto o non solo per quanto attiene alle scelte tecniche da essa adottate o alle prassi didattiche seguite ma, principalmente per quanto attiene al controllo formale degli atti emessi dalla SNS e alla corretta gestione economica dei fondi assegnatigli per gestire e sviluppare le attività di sua competenza.
Alla scomparsa del compianto Finocchiaro, nel triennio 85/87 la CCS ebbe come Presidente Curzio Casoli a cui succedette per ben tre mandati consecutivi, dal 1988 al 1996 il Prof. Antonio Rossi, che condusse la CCS in un momento difficile, ricco di fermenti e di mutamenti dei quali ancora oggi risuonano gli echi.
Merito di Antonio Rossi fu quello di recuperare e ristabilire un franco e produttivo dialogo con la SNS che lo vide sempre schierato a difesa delle sue prerogative e delle sue valenze.
In questa sede e circostanza mi è doveroso ricordare che verso la fine del suo mandato, Antonio Rossi e i Consiglieri di quella CCS, si trovarono a dover gestire la disastrosa diatriba riguardante il Centro Nazionale di Speleologia di Costacciaro e, schieratisi compatti a difesa dello stesso e della sua gestione, si trovarono coinvolti in una dolorosa inchiesta per aver travalicato i compiti di consulenza demandati alla CCS dal Consiglio Centrale, assumendo posizioni in proprio.
Ne seguì un momento di riflessione che culminò nella primavera del 1996 con le dimissioni dell'intera CCS al fine di consentire al Sodalizio di poter giudicare in piena serenità sulla vicenda.
Le conclusioni da esso tratte e i provvedimenti adottati in quel caso, sono ormai cosa "digerita" e superata ma non dimenticando il convinto e appassionato operato di Antonio Rossi e della sua CCS, riteniamo di doverLì qui ringraziare per quanto fatto a difesa della Speleologia del CAI.
Unico rimasto di quella CCS fu Gian Paolo Rivolta che contribuì, dall'alto della sua precedente e lunga esperienza al sostegno di Mario Trapletti, nuovo Presidente per il triennio 1997/1999.
Un ulteriore massiccio rinnovo dei Consiglieri, portò G.P. Rivolta ad assumere la Presidenza della CCS tra il 1999 e il 2002, di quella Commissione sottolineiamo lo stretto e fruttuoso rapporto con l'allora Direttore della SNS, Bruno Galvan.
Dal 2003 a tutt'oggi, mi pregio di essere il Presidente di una CCS che, per merito dei suoi capaci e preziosi componenti, ha riportato stabilità e credo anche serenità in una realtà, quella della Speleologia, molto dinamica e propositiva e culturalmente sempre in fermento.
In questi anni la CCS si è trovata a dover rappresentare le istanze e le posizioni degli speleologi in una fase di intensi cambiamenti all'interno dell'intero universo CAI, iniziati con il progetto Università della Montagna, in seguito trasformato in quello UNICAI, ovvero in un organismo pensato per affrontare al meglio e uniti le nuove sfide che il Sodalizio ha di fronte, prima fra queste la necessità ormai improcrastinabile di adottare una uniformità didattica e operativa che possa mettere tutti i suoi Titolati su un piano di pari dignità e di equivalente importanza.
Il lavoro dell'attuale Commissione è stato facilitato dal costante e fruttuoso supporto ricevuto dal Consigliere Centrale Referente per la Speleologia, Dott. Francesco Maver (per noi amichevolmente Nino), dal passato Direttore della SNS Bruno Galvan e da quello attuale, Prof. Salvatore Sammataro, con cui esiste una comune sintonia di vedute e di intenti operativi e con il quale oggi, attraverso le iniziative realizzate, condividiamo l'onore ma anche l'impegno di dare lustro a questo primo mezzo secolo di vita della SNS.
Ricordare più in dettaglio tutto il percorso degli ormai quasi quarant'anni di operatività della CCS è cosa impossibile, come pure ricordare tutti coloro i quali in essa si sono impegnati per la sua corretta e fruttuosa funzione. Non va però dimenticato che fra alterne vicende, a volte con la forza delle idee a volte con il clamore degli atti, la CCS ha sempre cercato di tutelare e far progredire al meglio tutta la SPELEOLOGIA CAI

Edoardo Raschellà I.N.S Presidente della Commissione Centrale per la Speleologia CAI

Estratto dal libro "50 anni di speleologia della Scuola Nazionale di Speleologia CAI 1958 - 2008"
a cura di Pino Guidi, Francesco Salvatori e Totò Sammataro