Sono passati più di cinquant'anni da quando quattro ragazzi si presentarono al consiglio del CAI-UGET per proporre il loro progetto di fondazione di un gruppo speleologico. Quei quattro ragazzi, nei primi anni, hanno dato al gruppo un regolamento ispirato prevalentemente all'esplorazione delle grotte. Saggio fu questo atto e oggi si capisce quanto sia stato rilevante imporre una filosofia incentrata principalmente sull'esplorazione.
Per mandare avanti un gruppo è necessario portare avanti mille altri ambiti di lavoro, ma è fondamentale che tutto dipenda da quanto si va in grotta, da quanto si esplora e solo da questo. Tutto il resto, pubblicazioni, archivi, biblioteche, catasto delle grotte, mille riunioni, sono solo degli "optional" sebbene alcuni necessari per portare avanti il gruppo.
Fare belle pubblicazione senza scrivere nulla di speleologico, riordinare grotte a catasto secondo logiche moderne, rinunciare a serate settimanali per partecipare alle riunioni non serve al gruppo. Bisogna fare pubblicazioni, ordinare il Catasto, "lavorare" per la speleologia, solo quando esiste la speleologia.
Queste sono le cose che i fondatori del gruppo hanno scritto e che le mille anime passate nel GSP hanno consapevolmente o meno accettato.
Il gruppo anche oggi viene gestito, principalmente, da chi va ancora in grotta e possiede ancora un dilettantesco entusiasmo per l'esplorazione.
Ad oggi abbiamo aperti tanti fronti di esplorazione, "l'Abisso del Tao, "l'Abisso Sardu", "l'Abisso Saracco" e altri ancora, ma contemporaneamente continuano i lavori di pubblicazione e i progetti di maggior ampiezza. Grotte esce costantemente da più di 50 anni, l'Atlante delle Aree Carsiche è concluso, il libro sul Sistema Masche-Biecai è in cantiere.