Il sogno di ricostituire lo SCS si è realizzato grazie all'impegno ed all'entusiasmo di un gruppo di frequentatori del mondo sotterraneo provenienti da vari gruppi ed al sostegno, anche finanziario, della Sezione CAI – Monviso di Saluzzo.
Nel nuovo SCS tante storie individuali, che si erano già intrecciate in passato, si incontrano diventando fili di un'unica trama, senza però perdere lo spirito che anima i rifondatori del gruppo, un po' romantici e ribelli, allergici alla burocrazia ed alla politica. Tuttora lo SCS non ha un presidente ma solo un padre nobile (Carlo Curti) ed una segretaria (Laura); non ci sono cariche, commissioni ma si è tutti uguali, dal veterano all'ultimo arrivato poiché la condivisione di valori come l'amicizia, lo spirito di sacrificio, la solidarietà, l'amore per la natura e la passione per la speleologia contano più delle cariche e delle patacche. Il prestigio individuale si guadagna sul campo, al fondo di Rio Martino, nelle remote zone esplorative dell'abisso 6C, del Bacardi, dell'Artesinera, dello Scarasson. Esplorazione, dunque, ma non solo: divulgazione, insegnamento della pratica speleologica, tutela dell'ambiente carsico, spirito di avventura, condivisione di valori, difficoltà, esperienze di vita... tutto questo, e molto di più, è il nuovo SCS.