Corso di verifica ISS Emilia Romagna 2012
Il primo corso per ISS regione Emilia Romagna ha visto la partecipazione di un totale di 24 allievi e 8 istruttori...
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Racconto di un percorso di formazione - Saluzzo (TO) 16-17-18 ottobre 2015
La figura dell’Istruttore Sezionale di Speleologia CAI introdotta nel 2012 ha sostituito l’Aiuto Istruttore nei Corsi di Introduzione alla Speleologia. La qualifica avviene attraverso un Corso/Verifica nel quale è richiesto dimostrare capacità tecnica e didattica. Questo percorso durante il 2015 è stato illustrato attraverso alcuni incontri con i Presidenti di Sezione e Gruppi Grotte di Liguria e Piemonte che intendono avvicinarsi alla Scuola Nazionale di Speleologia CAI e creare al proprio interno un percorso formativo con Titolati (IS – INS) e Qualificati (ISS). Questa premessa per introdurre l’articolo, scritto da Maurilio Chiri, che descrive questo percorso voluto e vissuto dal Gruppo Speleologico Francesco Costa della Sezione di Saluzzo. Buona Lettura.
Finalmente è fatta!
Telefonate, e-mail, riunioni, lezioni, discussioni, esercitazioni pratiche, disaccordi e altre cose sono finalmente finite.
Il week end decisivo. L'ultimo. Esame finale per poter diventare istruttori sezionali di speleologia (ISS) CAI.
Ben cinque soci del gruppo speleo saluzzese affrontano la verifica per poter ottenere l'ambito attestato.
Lezioni di geologia, rilievo, lezioni teoriche su caratteristiche dei materiali e loro uso, uscite pratiche alla palestra naturale del Monte Bracco e a quella artificiale creata all'interno della struttura messa a disposizione dal Comune di Prarostino, escursioni didattiche in alcune cavità in Piemonte e non solo. Moltissime le ore spese per la preparazione sia culturale che tecnica. Infine il risultato arriva.
Tutti i partecipanti ottengono la promozione. Tutto questo, però, ha radici più lontane.
A Torino, durante una riunione a cui partecipano due soci del gruppo (Serena e Giorgio). L'allora presidente di sezione Bonavia Paola, invitata per l'occasione a discutere alcune problematiche riguardanti situazioni anomale createsi in alcune sedi CAI che ospitano gruppi speleo, lancia l'amo... (o l'esca!).
É l'inizio. I due conoscono il loro futuro esaminatore (e mentore): Stefano Nicolini, Istruttore Nazionale di Speleologia, il quale invita tutto il gruppo ad una gita speleologica in Toscana. Più
precisamente si tratta di un'uscita conoscitiva tra le varie persone al fine di valutarne l'idoneità.
Fa da contorno la grandiosità del complesso carsico del monte Corchia (Alpi Apuane).
Il percorso scelto è quello che, partendo da uno degli ingressi bassi del complesso, percorre per un tratto il ramo turistico per poi dirigersi, tramite alcuni tratti verticali, verso il fondo del complesso (grotta).
Circa 500 mt di dislivello da percorrere in discesa prima e in salita poi. A turno gli speleo saluzzesi mettono in sicurezza i vari tratti aerei da percorrere sotto l'occhio esperto di Stefano. Consigli e malizie si sprecano durante la discesa.
Il sottoscritto osserva con il suo degno compare Cip. A noi toccherà il disarmo.
Ben otto sacchi pieni di materiale tecnico vengono man mano svuotati dal loro contenuto scendendo. Quasi tutto il magazzino del Costa è migrato in Toscana. Posti fantastici pieni di storie personali e di gruppi speleo che in passato hanno esplorato, a volte in concorrenza fra loro, questo enorme reticolo di gallerie, meandri e pozzi. Le ore passano e l'ansia e preoccupazione iniziale svaniscono nell'oscurità della grotta. Complice anche lo spiccato autoironismo dell'istruttore. Simpatia e aggregazione fanno il resto. Non si è ancora sotto esame! Tutto procede per il verso giusto. Si trova pure il tempo per raccontare barzellette e alcuni aneddoti riguardanti la cavità visitata. Con noi ci sono anche Lucia, compagna di vita e di esplorazioni di Stefano, e Andrea Brondi, Istruttore di Speleologia (IS).
Proprio grazie a Lucia, una volta fermi per una pausa, riusciamo ad apprezzare un lauto banchetto. Manca solo Elisa, bloccata a casa per motivi di lavoro.
Al ritorno tocca allo scrivente raccattare i materiali e insaccarli con l'aiuto di Cip.
I sacchi pieni salgono piano piano, passando di mano in mano. Ci si aiuta. Una volta fuori si traggono le conclusioni davanti ad un buon caffè seduti in un bar.
Il parere di Stefano è positivo: sono pronti per affrontare, almeno tecnicamente, la verifica.
Alcuni consigli ulteriori accompagnano con i saluti il rientro a casa.
Non ci resta quindi che organizzare l'evento. Rapida consultazione e si decide il periodo... Ottobre.
Si parte.
Già sul furgone di Giorgio vengono a galla idee e progetti per organizzare al meglio la cosa. Una volta a casa ci si dividono i compiti. Questo esame verrà infatti proposto a tutte le sezioni CAI piemontesi, liguri e valdostane che hanno al loro interno gruppi speleo.
Segreteria, magazzino, logistica e rapporti con enti esterni,saranno i primi temi da affrontare.
Inoltre è la prima volta che si organizza in provincia di Cuneo un corso-verifica per ISS.
Il gruppo speleo si trova così in prima linea a dover organizzare una cosa così importante. Aderiscono altre persone interessate all'iniziativa. Il conto alla fine porta al numero di dodici partecipanti. Saranno però solo otto ad iscriversi. Oltre ai cinque saluzzesi parteciperanno, infatti, tre speleo valdostani appartenenti al SCVAD (Speleo Club Valle d'Aosta). Un buon numero.
Il lavoro più faticoso tocca al solito alla segreteria. Serena terrà i contatti con Stefano e aggiornerà gli iscritti informandoli ogni volta che ce ne sarà bisogno. Paolo farà da tramite fra il gruppo speleo e la sezione CAI Monviso, e, con Loris e Cip, il sottoscritto si occuperà della logistica. Sempre al vostro simpatico scrivente toccherà mantenere in ordine ed efficienza il magazzino tecnico. Altre persone esterne al gruppo saluzzese danno man forte. A Laura Maero viene richiesta una lezione serale che tratti la catena di sicurezza, fattore di caduta e normative sui materiali speleo-alpinistiche. Una serata viene impegnata a conoscere nodi e materiali tecnici. Attilio Eusebio (Poppi) socio del GSP (gruppo speleologico piemontese) CAI Uget si occuperà di fornire nozioni di geologia. Marco Cotto (Gruppo Speleo Alpinistico di Coazze) starà con noi per lezioni teoriche e pratiche riguardanti il rilievo e la topografia delle grotte.
Poiché l'istruttore non è da considerarsi tale per le sole capacità tecniche ma anche didattiche il gruppo organizza, prima dell'esame, un ultimo avvicinamento alla speleologia. Un ottimo modo per confrontarsi sul piano divulgativo. Saper insegnare e proporsi nel modo corretto è il primo punto da valutare durante un esame da istruttore. Tocca a Elisa e Paolo dirigere l'orchestra. Ultima fatica di due giorni prima della verifica.
Si arriva così ad occuparsi di logistica. Se per il resto il gruppo era pronto, così non era affatto per quest'ultima. Parola ostica.
Una volta capite le necessità e stimato la quantità di persone che saranno presenti nel fine settimana, urge trovare locali adatti ad ospitare l'evento.
Test scritti ed eventuali lezioni necessitano di tavoli, sedie, proiettori, etc.
Il pernottamento in posti comodi, completi di servizi igienici e vicino ai luoghi ove effettuare le prove teoriche e pratiche evitano lunghi spostamenti in auto. Ottimizzare i tempi è la parola d'ordine.
Tempo addietro alcuni soci del gruppo erano venuti in contatto, per motivi speleologici, con Alpinside, ufficio di consulenze turistiche per la valle Po sito in Paesana. Collaborazione che tutt'ora favorisce scambi di informazioni. Si pensa, quindi, di rivolgersi ad Eleonora Monge (titolare dell'ufficio) la quale entusiasta e propositiva fin da subito, si darà da fare per risolvere la questione. Il problema viene così proposto all'Unione Montana dei Comuni del Monviso (ex comunità montana) e più precisamente a Silvana Allisio.
É fatta.
Anche il BIM (Bacino Imbrifero Montano) nella persona di Gianluca Ghiglione si offre di dare una mano al gruppo Costa. Locali perfetti per l'occasione vengono così messi a disposizione. Infine fotografie di questi ultimi ed informazioni su palestre e cavità naturali chiudono così la parte organizzativa. 16-17-18 Ottobre....si parte !
Palestra del Monte Bracco. Meteo ottimo. A ritmo serrato, sotto gli occhi vigili e attenti degli istruttori, si affrontano le prove pratiche. Conoscenza delle tecniche e dei materiali, didattica, e alcuni discussioni costruttive rendono animata e allegra la giornata. Pure la serata è un momento importante. Test scritti, una pizza veloce, e il preparare il materiale per il giorno dopo rendono interessanti le ultime ore prima del meritato riposo.
Sabato... Tutti in grotta.
Destinazione Buco di Valenza (Oncino).
Cavità collaudata dal gruppo più volte per gli avvicinamenti alla speleologia. Si attrezzano i passaggi, alternando le persone (gli esaminandi). Prove di autosoccorso, domande di geologia e rilievo rendono interessante il percorso. Un ottimo meteo favorisce il tutto. Una volta usciti cena e a nanna.
La domenica è la giornata conclusiva. Giorno di verdetti.
Ci si sposta così alla sede CAI di Saluzzo. Discussione sull'esito dei test scritti. Molto costruttiva. Arriva il momento di esprimere le opinioni personali. Corpo docente ed allievi mettono a confronto le proprie sensazioni. È l'ultimo step. Dopodiché, consegna degli attestati.
Otto partecipanti, otto pareri positivi.
Fotografie di rito, ringraziamenti e qualche lacrimuccia ci accompagnano al ristorante per festeggiare. Dopodiché tutti a casa. É l'ora dei saluti.
Una volta alle auto ci si accorge che è passato troppo in fretta questo magnifico fine settimana.
Queste righe sono in realtà il riassunto nudo e crudo di ciò che è successo.
Ho vissuto stando in disparte l'evento. Da dietro le quinte ho però avuto modo di riflettere e trarre le mie considerazioni personali. Registi ed attori hanno calpestato questo palco per tre giorni. In tre giorni hanno avuto modo di farmi vedere il risultato di alcuni mesi di preparazione. Armonia e complicità hanno caratterizzato questo fine settimana.
Come spesso accade, parole come verifica, esame e confronto, incutono timore e rispetto. Occhi diversi dai miei avrebbero dato un giudizio. Non nego che questo ha toccato anche me. La paura di aver sbagliato qualche cosa durante la preparazione si è manifestata più volte. Appellativi come istruttore, professore e maestro a volte non facilitano l'esecuzione di manovre o risposte a domande scritte. Considerando che questa verifica è stata voluta fortemente (in modo deciso) dal gruppo, io stesso ho cercato di immedesimarmi sia nella figura dell'istruttore che in quella dell'allievo. Domande e risposte. Ciò che è successo durante l'esame, abbiamo cercato di immaginarlo già nei mesi precedenti. Ma non è la stessa cosa. Ansia e paura di sbagliare hanno tenuto compagnia a tutti noi. Una cosa però è stata da subito messa in chiaro, durante l'evento da parte degli esaminatori: l'esame andava affrontato con serenità. Eventuali dubbi, incertezze sarebbero stati affrontati con calma. Il corpo docente, dal canto suo, ha messo tutti a proprio agio. Da subito. Fattore importantissimo. Essere osservati da persone competenti che si sono proposte però in modo giusto ha avuto un peso notevole. Il cambiare le squadre è stata una mossa intelligente. Riuscire a tirare fuori il meglio da ogni allievo in modo semplice e sereno. Il tutto senza però dimenticare l'importanza della cosa che si stava facendo. Non sono mancate sicuramente l'allegria, l'autoironia e momenti buffi. Su tutto, alla fine, è calato il sipario.
Personalmente spero che questo primo passo abbia permesso a chi si è avvicinato a questa esperienza con più titubanza, di capire che, con fiducia in noi stessi e con l'aiuto del gruppo, si può ottenere ciò che a volte sembra troppo difficile.
Prima di questo esame il gruppo speleo, pur cercando di fare del suo meglio durante le giornate di avvicinamento alla speleologia, non aveva una precisa impostazione e riconoscimento.
Ma il trampolino di lancio è arrivato. Ci siamo saliti sopra. Spetta a noi ora la scelta.
Lo Speleo Club “F.Costa” ringrazia tutti coloro che hanno contribuito in modi diversi alla realizzazione dell'evento.
A questi ultimi va un mio personale ringraziamento per il loro meraviglioso modo di comportarsi con coloro che intendono avvicinarsi al mondo della didattica speleologica.
Maurilio Chiri
COMMISSIONE CENTRALE PER LA SPELEOLOGIA E TORRENTISMO